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Noi, il corona virus e il pane

interno mulino per macina grano

A tutti noi il corona virus ha modificato le abitudini, i pensieri della vita quotidiana.

Tra questi il pane e tutto cio’ che è affine è stato ottimamente supervalutato. Infatti la vendita di farina ha avuto un enorme impennata.

Diciamoci la verità.

Prima dell’emergenza si consumava soprattutto pane fresco. C’è tutti i giorni dal panettiere, di quello vecchio, quello che rimane diventa secco secco, non ce ne curavamo piu’ di tanto. E’ noto a tutti la quantità di pane buttato nella spazzatura. Soprattutto nelle città. 

Tutto questo nonostante il pane sia un bene primario.

 Il nostro paese l’Italia è ricco di tradizioni locali legate al pane di forme e di specie: grazie anche alle caratteristiche di un territorio in grado di coltivare cereali adatti alla produzione di farine.

elenco tipi di pane italiani
elenco dei tipi di pane in tutte le regioni d’Italia tratto dal libro il pane ed. calderini

Ebbene grazie a questa emergenza, costretti a stare in casa abbiamo ritrovato il tempo ma soprattutto il gusto di prepare il pane in casa cosi come la pasta o le torte.

farina bianca su spianatoia di legno

Certo per coinvolgere bambini costretti ad una vita tra quattro mura ma soprattutto chi vive in città, privo di legami con la campagna e i suoi prodotti riesce a comprendere di piu’ cosa si mangia veramente. Impastare, la lievitazione, la crescita, la trasformazione danno una soddisfazione sia fisica che emotiva. 

E’ bellissimo vedere cosa si puo’ riuscire a creare personalmente!!

Gli ingredienti sono semplici: farina acqua sale lievito. Vediamoli nello specifico:

la farina: dalla sua qualità dipende anche la qualità del pane. Si ottiene macinando i chicchi di grano tenero e setacciando le parti frantumate. Attraverso varie procedure a secondo del tipo di farina e del prodotto che si vuole ottenere si tolgono le parti del chicco.

Piu’ raffinato non vuol dire migliore e la farina 00 purtroppo risulta piu’ povera di sostanze preziose.

L’acqua: piu’ è lontana da fonti di inquinamento migliore sara’ il sapore del pane.

Il sale: ha un ruolo importante nella lievitazione aumentando il suo effetto se no il processo avviene in maniera lenta.

Il lievito: oggi si trova facilmente il lievito di birra, ma il classico lievito madre era presente nelle nostre case di una volta. Un composto che andava curato, coltivato e nutrito giorno per giorno per essere sempre pronto all’uso. 

la bilancia dett bascula
una vecchia bilancia chiamata bascula

Ricetta base per pane fatto in casa:

1kg. Di farina di frumento, ½ litro di acqua tiepida, 20-30 g. di lievito, 20-30 gr. Di sale.

Montare il lievito in una scodella in acqua tiepida; quando il lievito è raddoppiato si aggiunge farina, sale ed altra acqua tiepida si amalgama e si lavora bene. fino a che la pasta si tacca facilmente per circa 20 minuti. 

La pasta elastica e densa ottenuta si lascia lievitare coperta da un panno al caldo con una temperatura costante. Il pane lievitato viene cotto nel forno caldo a 200° per circa 1 ora.

Spezzerei una lancia come si suol dire per chi abita in città e consuma il pane raffermo. 

In campagna viene raccolto per darlo agli animali domestici.

Sono tante le ricette con il pane raffermo  e ce ne sono di tutti i gusti. Da quelle piu’ semplici, rustiche della cucina contadina a quelle piu’ raffinate di uso cittadino.

Personalmente sono legata ai gnocchi di pane: ricordo di vacanze passate in compagnia di mia nonna.

Ecco brevemente la ricetta.

Gnocchi di pane

Ingredienti: latte, 300g di pane avanzato, 60 gr. Farina bianca, 150 gr grana grattuggiato e 3 uova.

60gr di burro salvia sale pepe noce moscata.

Tagliare il pane a pezzetti e coprirlo con il latte. Tiepido. Lasciaro per due pre dopodiche’ strizzarlo bene frullarlo e unirlo alla farina, le uova, insaporite con sale pepe e noce moscata e metà dose di grana.

 Mescolare bene l’impasto. Preparare una pentola con acqua bollente e salta, eversarvi i gnocchetti ricavati dall’impasto tagliando delle piccole striscioline.

Quando vengono a galla toglierli con il mestolo forato e condire cosi con il burro fuso e salvia e grana rimasto.

Vedete delle immagini di un vecchio mulino : vi lascio un link.

Il paese di Cerete (Bg) ricco naturalmente d’acqua, un tempo era famoso per i suoi mulini. Ne esistono attivi ancora un paio proprietà private, che lavoraro le granaglie come un tempo. Macinandole a pietra. Potete qui acquistare dell’ottima farina.

https://www.valseriana.eu/arte-e-cultura/i-mulini-cerete/

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